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REGOLAMENTO PER IL BATTLE ROYALE

1) DEFINIZIONE: il battle royale è un tipo di combattimento di massa tra più lottatori che si conclude con un unico lottatore vincitore. Il principio di base è che si tratta di un combattimento presunto "mortale", in cui vince l’ultimo che sopravvive.

2) TIPO DI LOTTA: la lotta permessa è libera, ma sono proibiti colpi violenti, calci, morsi, testate, dita negli occhi, e tutte le azioni che possono arrecare danno fisico o psicologico. Sono ammessi spinte, prese, bloccaggi, tuffi, mosse tecniche. L’abbigliamento deve essere confortevole e non pericoloso, con preferenza per il tipo ginnico/sportivo ed il petto nudo.

3) SCOPO DELLA LOTTA: lo scopo del lottatore è quello di costringere l’avversario ad abbandonare il combattimento. La scelta di lasciare deve essere propria dello sconfitto quando capisce di non essere più in grado di proseguire. Non hanno effetto alcuno limiti di tempo né prevalenza di dominio, ne' punteggi. Si può lottare tutti contro tutti o dividersi a squadre, ma in entrambi i casi fino all’ultimo uomo; se una squadra vince restando con più lottatori vivi, questi dovranno lottare tra di loro. E’ facoltà dei lottatori prima del combattimento accordarsi su specifiche modalità di lotta ammesse o escluse.

4) MODALITA’ DI ABBANDONO DELLA LOTTA. L’abbandono della lotta ha effetto solo nei seguenti modi:
a) MORTE (simulata) del perdente: a propria libera scelta il perdente che durante l’incontro decide di "morire" deve abbandonare ogni resistenza e assumere una posizione di totale passività, non può più parlare né reagire. Deve restare morto fino a che il vincitore del battle royal non gli ordina di riprendersi. Può annunciare che sta per morire, ma tale annuncio non ha valore di abbandono se non è seguito dalla totale passività ed immobilismo. b) RESA DICHIARATA: in caso di impossibilità a proseguire, per dolore o altra emergenza, o anche per libera scelta, lo sconfitto deve dichiarare la propria resa dicendo “mi arrendo” oppure “basta” oppure “stop”, o battendo le mani, o in ogni altro modo idoneo a far capire la sua intenzione di arrendersi. Dopo tale richiesta l’avversario deve immediatamente lasciare la presa e liberare l’arreso che è dichiarata sconfitto. Terminata l’emergenza, egli deve essere condannato a morte e giustiziato da tutti gli altri lottatori ancora in gioco, e non può opporre resistenza alcuna. E’ diritto del condannato richiedere uno specifico tipo di esecuzione. c) RICHIESTA DI PAUSA: la richiesta di una pausa per qualsiasi motivo (ad esempio rispondere al cellulare o altre esigenze) equivale ad una resa dichiarata. d) ABBANDONO: anche il lottatore dominante che per qualunque motivo, o anche per noia, decide di abbandonare l’incontro dicendo “basta”, oppure rifiutandosi di lottare se sfidato, è dichiarato sconfitto, condannato a morte e giustiziato.

5) PASSIVITA’ COSCIENTE DURANTE LA LOTTA: il lottatore che non oppone resistenza durante la lotta, o che non è attivo nel lottare, ma che risponde agli stimoli dell’altro, non ha abbandonato l’incontro, non è morto né dichiarabile sconfitto. L’avversario deve continuare ad operare per spingerlo a lasciare la lotta.

6) OBBLIGO DI "MORIRE": la condizione di morte (simulata) è obbligatoria per poter uscire dalla lotta; di conseguenza, solo costringendo l’avversario alla morte è possibile escluderlo dal gioco e solo morendo e' possibile ritirarsi dal gioco. Stanti le disposizioni di cui al punto 4, la "morte" può avvenire in combattimento o mediante esecuzione in seguito a resa o a comportamenti illeciti (punto 9). Salvo accordi precedenti o necessità logistiche o di sicurezza, il lottatore ucciso non può più muoversi dalla sua posizione di cadavere fino a quando il vincitore del combattimento non lo libera; altrimenti se necessario l’ucciso deve abbandonare la zona di lotta e non può più interagire col combattimento in nessun modo.

7) PREMIO FINALE: al vincitore del battle royal spetta un premio che consiste in una attività a danno degli sconfitti; premio che deve essere accordato ad inizio battaglia tra tutti i partecipanti; inoltre gli viene conferito un diploma. Nessuna attività sessuale, se prevista, può essere imposta allo sconfitto che comunque ne dissenta, anche se l’avesse precedentemente accettata.

8) COMBATTIMENTO SUCCESSIVO: una volta iniziato un combattimento, esso deve essere portato a termine qualunque cosa succeda; se viene interrotto, esso deve essere ripreso dal punto e dallo stato esistente al momento dell’interruzione. I lottatori già uccisi e quindi eliminati non possono più rientrare nel combattimento sospeso, ma devono aspettare la proclamazione del vincitore che ne dichiari la fine. Una volta che viene prodotto un vincitore, si può procedere con un nuovo combattimento con la reintegrazione dei lottatori precedentemente eliminati.

9) COMPORTAMENTI ILLECITI: sono comportamenti classificati illeciti e non consentiti: A) comportamenti contrari al punto 2, minacce, sputi, violenza gratuita; B) se sfidati rifiutarsi di combattere, scappare continuamente dalla lotta, abbandonare il campo rifiutando la conseguente condanna a morte; C) dichiarare o comunque far intendere la propria morte, così come arrendersi o abbandonare, per poi riprendere a lottare nello stesso combattimento; D) non liberare sollecitamente l’avversario che muore, si arrende o abbandona; E) porre resistenza alla propria condanna a morte in caso di resa/abbandono, anche se si accetta l’uscita dal campo; F) rifiutarsi di giustiziare chi si arrende/abbandona; G) autodichiararsi vincitori in assenza di morte o resa dichiarata dell’avversario; H) farsi scudo con i "cadaveri" mettendoli in situazione di pericolo, oppure rendendoli attivi o accettando la loro attività.
I comportamenti illeciti sono puniti con la pena di morte al secondo richiamo. Chi rifiuta la propria condanna a morte è squalificato per il combattimento successivo.

10) COMPORTAMENTI LECITI: sono comportamenti leciti e consentiti: A) quando più lottatori aggrediscono un singolo, o un’aggressione con disparità di numeri e/o forze e/o peso; B) resistere ad attacchi o prese ritenute mortali, se si è in grado di farlo; C) resistere passivamente a lungo senza combattere e senza abbandonare la lotta, se si è in grado di resistere in questo modo (cfr. punto 5); D) farsi scudo con altri lottatori; farsi scudo con i cadaveri, purché sia senza metterli in condizioni di pericolo, senza renderli attivi, e con l’unico scopo di proteggere la propria posizione o guadagnare tempo o sorpresa; E) astenersi dall’attaccare o isolarsi dalla lotta se non si viene fatti oggetto di sfida o di attacco. Se non sfidati non è infatti obbligatorio lottare.

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Last edited on 5/17/2015 10:02 PM by Fight to death; 0 comment(s)
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